…T’ho conosciuto nel 1990, capelli dritti ciuffone, Vasco sempre in bocca, eri del milan,avevi la moto con la quale ogni tanto te sfracellavi, giocavi a subbuteo oppure a tennis su via delle azalee e volevi esse Agassi, perché per te era il numero 1 e tu volevi essere come lui, t’ho rincontrato dopo 15 anni… i capelli erano de meno (quello sicuramente), della Roma avvelenato, con una macchina cabrio… sembra tutto differente?
Invece no 2 cose erano rimaste uguali, sempre Vasco in bocca e realmente eri diventato il numero 1 o se non lo eri diventato, lo eri per parecchie delle persone che giornalmente stavano con te, per quelle persone che a tua insaputa ti ammiravano da lontano ed erano felici anche solamente della tua presenza. Non eri un maestro di vita ma era la tua vita che spesso la gente ti invidiava, sempre allegro, sempre pronto a aiutare chiunque e in qualsiasi situazione, uno dei pochi a non avere pregiudizi su nessuno… ora è facile dire cose belle su persone che non ci sono +… ma Robè chi legge sa che quello che sto dicendo purtroppo è la pura realtà, dico purtroppo perché come te di persone sinceramente non ne ho mai conosciute, e solo Dio sa quanto può mancare la tua risata in quelle serate in cui si creano quei buchi di silenzio che probabilmente con te non ci sarebbero mai stati…
Te ne sei voluto annà così, hai salutato tutti, o almeno c’hai provato, certo che se lo sapevamo, magari te stringevamo un po’ + forte… ora di forte è rimasto il rammarico di non aver potuto fare niente.
“Ormai è tardi, non si torna, comunque sia… ma quanta nostalgia”, non ti dimenticheremo mai e non te lo dimenticà… per noi eri e RIMANI IL NUMERO UNO.
ADRIANO MOLLICONE
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